BlogHotel.orgAccueil | Créer un blog | Imprimer la page Imprimer | Blog hasard Au hasard | Chercher des blogs Rechercher | Entrer dans le chat du blog Chat | | Jeux Jeux | Adminitration et édition du Blog Manager

A Propos

We provide high quality laptop batteries and adapter with low price, Brand new replacement batteries for laptop, lowest price and full 1 year warranty!

Articles
Acer um09g41 Battery
Akku Lenovo Ideapad y460g

Menu
Accueil
Mon Profil
Galerie
Archives
RSS Feed
Me Contacter

Amis

Liens


Article 2260 sur 2361
Précédent | Suivant
12/1/2016 - Batteria HP G72

Principale differenza tecnica rispetto a quanto già esistente tra le applicazioni mobile, oltre al fattore indoor (e dunque alla fornitura di un servizio laddove solitamente manca una copertura Gps), è il grado di accuratezza del posizionamento che le aziende andranno a ricercare.

Per intenderci, non si tratterà più di segnalare semplicemente all’utente un negozio o un ristorante nei paraggi, ma sarà possibile fornirgli indicazioni precise su come raggiungere un certo prodotto o una certa promozione sugli scaffali, o ancora l’amico a cui si è dato appuntamento. La navigazione in tempo reale all’interno di un edificio e l’invio di messaggi promozionali personalizzati, per esempio, sono fra le possibilità più interessanti ancora da esplorare.

Al di là dei servizi di orientamento e marketing, si potrà potenziare la sicurezza offrendo ai sorveglianti l’identificazione dei clienti già “mappati” che entrano nell’edificio. E ancora, più in generale, la In-Location Alliance punterà a migliorare l’usabilità e i consumi energetici di questo tipo di tecnologie. I progetti pilota per testare le nuove soluzioni saranno condotti, già negli ultimi mesi di quest’anno, sfruttando tecnologie già note, come il Bluetooth 4.0 e il WiFi; l’integrazione su smartphone e tablet delle prima applicazioni commerciali di localizzazione indoor è prevista invece per il 2013.

La lista completa dei membri fondatori dell’alleanza comprende Broadcom, CSR, Dialog Semiconductor, Eptisa, Geomobile, Genasys, Indra, Insiteo, Nokia, Nomadic Solutions, Nordic Semiconductor, Nordic Technology Group, NowOn, Primax Electronics, Qualcomm, RapidBlue Solutions, Samsung Electronics, Seolane Innovation, Sony Mobile Communications, TamperSeal AB, Team Action Zone e Visioglobe.
“L’obiettivo della In-Location Alliance – recita una nota ufficiale – è quello di fare da pioniere aprendo le porte a un nuovo ramo di business per gli ambienti al coperto. L’indoor positioning è la prossima frontiera per i servizi mobili, e offre grandi opportunità per il miglioramento della consumer experience. A vantaggio delle imprese, l’alleanza porterà questo sistema nelle venue di grandi dimensioni. I progetti pilota, insieme alle valutazioni tecniche, sono di primaria importanza per favorire una rapida adozione commerciale”.
Un fine agosto complicato, quello di alcune big dell’industria tecnologica. Fra rossi di bilancio annunciati e forbici sulla forza lavoro punto fermo di nuove strategie il quadro si presenta con molte ombre che lasciano ovviamente spazio ad approfondite riflessioni.

Prendiamo per esempio Hewlett Packard. Sotto la guida di Meg Whitman, in sella nel ruolo di Ceo dal settembre 2011, il gigante di Palo Alto sembra aver trovato maggiore equilibrio dopo la breve e burrascosa gestione di Leo Apotheker (che giusto un anno fa rendeva pubblica l’idea, poi tramontata, dello spin off della divisione pc) ma deve fare i conti con esorbitanti costi di ristrutturazione e altri oneri straordinari.

L’iPhone - il look & feel e la user experience dell’iPhone - è diventato uno standard? Fuor di dubbio, sia a livello di industria che a livello di consumatori utenti. Tutti gli altri, da Samsung a Zte, ne hanno copiato per forza di cose il design? Non è detto. E c’è anche qualche giudice (vedi quello inglese che ha rigettato le richieste di Apple dando ragione a Samsung) che è di questo avviso.

Chi oggi compra un Galaxy SIII lo fa perché è simile all’iPhone, ha come sistema operativo Android o perché (anche) le promozioni di cui è oggetto sono tali (negli Usa Samsung rimborsa 300 dollari gli utenti che lo comprano restituendo lo smartphone attualmente in uso) da indurne l’acquisto? Facciamo tutte e tre le cose?

Visto il periodo, e l’incessante produzione di indagini sui gusti veri o presunti dei consumatori in ambito tecnologico, perché non inventarsi un sondaggio finalizzato a capire quanti utenti abbiano confuso uno smartphone o un tablet di Samsung con uno di Apple o cambiato decisione di acquisto perché influenzati dalla somiglianza fra i device?

Apple nelle tavolette ha il 68% del mercato, Samsung il 10%: eppure il Galaxy Tab è (da spento) molto simile all’iPad. Diversamente, negli smartphone a comandare è la casa coreana, avendo coronato una rincorsa che parte da molto lontano, da quando Samsung non era neppure presente nella top five della classifica di vendita degli smartphone e con Apple aveva solo rapporti di fornitura (che permangono, e assai più importanti e strategici, anche oggi). Cosa significa questo?

Confermato anche il SoC Nvidia Tegra 3 da 1.3 GHz, ossia il prodotto economico conosciuto sotto il nome di Nvidia Kai. Ad affiancarlo ci sono 1 GB di RAM, 8 o 16 GB di spazio per i dati, una fotocamera posteriore da 1,2 megapixel e una batteria da 4235 mAh che dovrebbe consentire un'autonomia dichiarata di otto ore. La connettività comprende Bluetooth, Wi-Fi e NFC, oltre ai sensori GPS, accelerometro, giroscopio e magnetometro.

Il prodotto viene indicato come strumento ideale per la lettura e la fruizione di contenuti in generale, ovviamente sfruttando il collegamento il market proprietario Google Play, da cui si potranno scaricare anche serie TV, film e giornali grazie all'accordo di partnership con Disney, ABC, NBC Universal, Sony Pictures, Paramount, Hearst e Conde Nast. Tutti i servizi al momento non sono disponibili in Italia.

Qualcuno ha già bollato il prezzo come eccessivo, ma l'azienda di Mountain View ha precisato che si tratta di un sistema completamente progettato e realizzato in USA. Quanto alle caratteristiche tecniche, la sfera ha un diametro di 11,6 centimetri e pesa 923 grammi. Integra un chip OMAP 4460 dual-core ARM Cortex A9 con core grafico SGX540, 1 GB di RAM, 16GB di memoria flash e un amplificatore da 25 watt.

Google ieri ha presentato anche Project Glass, gli occhiali interattivi che promettono di fondere mondo virtuale e reale senza soluzione di continuità. Dal punto di vista hardware ci sono i sensori tipici di uno smartphone, microfono, videocamera, e probabilmente Bluetooth. Quest'ultimo serve a collegarsi con uno smartphone per comunicare direttamente o per il tethering, perché non c'è connessione 3G. Completano il quadro il controllo vocale e uno schermo trasparente nella lente.

Gli sviluppatori possono ordinare Project Glass e relativo SDK per 1500 dollari con consegna all'inizio dell'anno prossimo, e qualche mese dopo il prodotto potrebbe essere in vendita per tutti.
Gli ultrabook a 799 dollari potrebbero essere un miraggio. Stando a un articolo del Digitimes basta calcolare il valore dei componenti per capire che i prodotti in arrivo costeranno in media 859 dollari, con un range di prezzo che va da 999 a 1299 dollari.
L'indicazione di Intel per i prodotti di seconda generazione era quella di abbassare i prezzi , ma a quanto pare la guerra con i produttori di ultrabook è destinata a proseguire ancora a lungo. Fin dall'inizio l'azienda di Santa Clara ha chiesto alle fabbriche taiwanesi di sfornare prodotti finiti da mettere in vendita a prezzi inferiori ai mille dollari.

Nonostante l'insistenza di Intel gli ultrabook di prima generazione difficilmente raggiungevano l'obiettivo, perché i produttori reputavano impossibile scende così tanto visto l'obbligo di usare chassis in alluminio o leghe metalliche, unità SSD e chip Intel Core. A questo punto Intel è intervenuta proponendo soluzioni come gli chassis in plastica per contenere i costi, sperando che il trucco sarebbe stato sufficiente per abbassare i listini.

Il quotidiano taiwanese riporta che il 26 giugno Intel ha radunato i 9 maggiori produttori di ultrabook (HP, Dell, Acer, Asus, Toshiba, Gigabyte , Lenovo, Samsung e Sony) per cercare di stabilire un piano di marketing comune per i prodotti di seconda generazione. L'arrivo imminente di Windows 8 potrebbe infatti causare un'impennata della domanda da parte di consumatori e aziende, ma se i prezzi non saranno bassi si rischia di perdere un'occasione irripetibile.


Laisser un Commentaire! :: Envoyer à un ami!


Blog suivant >> Signaler un abus?Haut de page