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2/12/2016 - Batteria Asus G73JW-TY098V

A fare da traino per questa crescita quasi smodata dell'indice di gradimento del brand, che ha permesso a Samsung di scalare le classifiche legate alle vendite dei propri prodotti tecnologici, troviamo sicuramente la famiglia di prodotti Galaxy. Noti al pubblico specialmente per quanto riguarda gli smartphone che, in tutte le fasce di prezzo portano questo nome accompagnato da una lettera indicativa della serie, i dispositivi Galaxy vengono ormai universalmente riconosciuti.Simbolo della notorietà del brand e della famiglia di prodotti Galaxy è sicuramente la serie S, che ha visto la luce nel lontano 2010 con il primo smartphone della stirpe, ovvero proprio Galaxy S. Nato per esplorare il mercato e già proiettato in avanti a livello di specifiche e contenuti tecnici rispetto alla concorrenza, il primo nato di casa Samsung ha fatto da apripista al successo sperato, ma sicuramente ancora inatteso, di Galaxy S II.

A seguire Galaxy S3 ed S4 hanno capitalizzato la potenza di un brand che era riuscito ad imporsi con forza nel segmento. In quegli anni - Galaxy S3 ed S4 sono stati presentati rispettivamente nel 2012 e nel 2013 - Samsung ha portato avanti un approccio alla concezione dello smartphone per diversi aspetti molto pragmatica, caratterizzata dalla volontà di offrire all'utente prestazioni senza compromessi e massima versatilità nell'utilizzo.Una filosofia che trova la sua quinta incarnazione in Galaxy S5, annunciato nel corso del MWC 2014 e apprezzato più per la sua completezza dal punto di vista hardware che per il suo aspetto esteriore, giudicato eccessivamente ripetitivo e non certo in grado di esprimere il carattere premium del prodotto.La risposta alle critiche è arrivata nell'anno sucessivo ed è stata una risposta decisamente convincente. Non uno smartphone, ma due varianti per convincere il pubblico che i device Samsung non erano solo performanti, ma anche estremamente curati dal punto di vista di materiali e design. I Galaxy S6 ed S6 Edge sono stati quelli che hanno segnato un punto di rottura rispetto ai modelli top gamma Galaxy S.

Per Samsung l'opportunità di cambiare modo di produrre i suoi device diventò, a partire da quel momento, necessità. La risposta è arrivata nell'anno sucessivo ed è stata una risposta decisamente convincente. Non uno smartphone, ma due varianti per convincere il pubblico che i device Samsung non erano solo performanti, ma anche estremamente curati dal punto di vista di materiali e design. I Galaxy S6 ed S6 Edge sono stati quelli che hanno segnato un punto di rottura rispetto ai modelli top gamma Galaxy S che, sino a quel momento avevano adottato scocche in plastica o policarbonato. Vetro nell'anteriore e nella back cover, alluminio e un'evoluzione del design che, senza spezzare il legame con l'immagine del brand, lo ha reso più raffinato sono stati gli ingredienti base per il rilancio dell'immagine della linea Galaxy S. I passi avanti compiuti da Samsung nel settore dei display hanno aggiunto il tocco finale per rendere originale e riconoscibile lo stile dei nuovi top gamma, mutuando quanto di buona mostrato dal Galaxy Note Edge, S6 Edge colpì favorevolmente il pubblico con il suo schermo dai bordi curvi.

A fine 2012 LG toglieva il velo da Optimus G, smartphone simile al Nexus 4 che, dopo qualche tentativo non proprio riuscito, rappresentava la prima seria incursione del colosso coreano all'interno della categoria degli smartphone. È stato il primo modello a dettare un nuovo percorso da parte della società, anche se non troppo fortunato in termini di vendite e ostacolato da alcuni limiti progettuali che ne hanno compromesso la visibilità da parte del pubblico. La situazione è drasticamente cambiata l'anno successivo quando vedeva la luce LG G2, un modello che risulta decisamente attuale ancora oggi, nonostante gli anni che ha sulle spalle.

Peculiarità di LG G2 era la sua maestosa autonomia operativa. In un periodo in cui moltissime proposte della concorrenza non riuscivano a raggiungere la fine della giornata se non con notevoli compromessi nelle modalità d'uso, il G2 si configurava come una soluzione di rottura grazie alla tecnologia SiO+ adottata sulla batteria da 3.000mAh. Ancora oggi dopo anni di distanza LG G2 è il dispositivo con la maggiore autonomia operativa all'interno della nostra batteria di test e, in qualche modo, questo rappresenta oggi un problema per il produttore coreano. Migliorare un dispositivo per molti versi esemplare infatti non è semplice, ed LG G3 ed LG G4 ci sono riusciti solo in parte.

Questi due smartphone si sono migliorati sostanzialmente in tutte le caratteristiche: sono cresciute dimensioni e risoluzione del display, è stata aggiornata la piattaforma hardware e si sono evolute drasticamente le fotocamere e la tecnologia di stabilizzazione delle immagini. Tuttavia è andata persa quella sorta di iconicità che ha caratterizzato LG G2 e che ancora oggi ce lo fa considerare come uno di quei dispositivi senza tempo grazie a scelte considerabili allora come avveniristiche. Parliamo dell'ottimo rapporto fra schermo e cornici, ad esempio, e citiamo nuovamente la sua proverbiale autonomia operativa, paragonabile solamente a ben più recenti modelli della concorrenza.

Ciò non vuol dire che gli ultimi modelli del produttore coreano non siano stati memorabili in alcun modo. LG è uno dei marchi più presenti nelle prime posizioni del mercato degli smartphone anche grazie ad una politica più che aggressiva per quanto concerne i prezzi. L'anno scorso LG è stata decisamente coraggiosa per la scelta del processore integrato di G4, lasciando perdere il "caldo" Snapdragon 810 per adottare il più conservativo Snapdragon 808 esa-core. Ma è stata coraggiosa anche per aver dato priorità alle funzionalità e non, come molti altri concorrenti, a caratteristiche di natura più "frivola", come materiali e particolari meramente estetici.

Laddove Samsung abbandonava lo slot per micro-SD e la batteria removibile LG ascoltava le richieste degli utenti più esigenti, dando in più la possibilità di scegliere materiali pregiati attraverso cover ufficiali intercambiabili. LG G4 poteva essere scelto anche con retro in pelle vera, elemento ai tempi esclusivo che ha rappresentato la caratteristica distintiva rispetto alle restanti proposte di mercato. Nonostante le ottime premesse, tuttavia, G4 è stato visto come un aggiornamento relativamente appetitoso rispetto ai predecessori e non è stato un grosso successo commerciale se rapportato alle soluzioni presentate da altre società di pari blasone. Ed è proprio con questi trascorsi che LG si approccia alla categoria degli smartphone con il modello di quest'anno, LG G5, che è stato appena presentato a Barcellona durante il Mobile World Congress 2016. La società è riuscita a rispondere a tutte le accuse possibili con i precedenti modelli, introducendo tutto quello che deve avere un dispositivo di fascia alta all'interno di una scocca premium e senza compromessi.

Dopo una lunga attesa i nuovi top di gamma di Microsoft sono arrivati. Lumia 950 e Lumia 950 XL sono stati negli scorsi mesi i dispositivi ad aver introdotto Windows 10 Mobile, la piattaforma con cui la compagnia di Redmond vuole ribaltare i risultati di mercato della sua divisione smartphone, ancora oggi fiacca in termini di puro volume. La nuova versione del sistema operativo mobile di Microsoft si fonda sulle ottime radici di Windows Phone e garantisce una granitica fluidità in ogni circostanza. Si tratta di una caratteristica ormai tipica dell'ecosistema Windows, che viene ribadita anche sulla più recente release disponibile pubblicamente.Ma le aggiunte sono decisamente corpose, fra cui l'avveniristica Continuum con cui lo smartphone si trasforma in un personal computer che può essere gestito tranquillamente con mouse, tastiera e monitor esterno. Fondamentale in Continuum la disponibilità di app universali, ovvero sviluppate nativamente per Windows 10 e contenenti tutti gli asset per l'esecuzione su mobile, tablet e personal computer. In questo modo quando si usa lo smartphone a mo' di personal computer tutte le finestre delle app compatibili saranno adattate all'ampiezza del display in uso.


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