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6/3/2017 - Batteria Dell PC764

Quando si parla di GPU Computing, termine con cui si identifica l'ambito di utilizzo dei chip grafici per calcoli, merita di essere citato CUDA. NVIDIA si è da tempo dedicata allo sviluppo di una serie di librerie che consentono di andare ad utilizzare la potenza di calcolo della scheda grafica dedicata senza dover ricorrere ad una ricompilazione per intero del software. CUDA ha per ora trovato molteplici applicazioni in ambito scientifico: sono molti i centri di ricerca che si sono appoggiate a CUDA per lo sviluppo dei propri progetti e sono diverse le applicazioni in ambito professionale (dal rendering grafico a impieghi medicali) che fanno ora uso di CUDA. Tra gli ultimi annunci ricordiamo quello di cui abbiamo parlato in questa notizia, con Autodesk 3ds Max 2011 che ha annunciato il supporto all'accelerazione via GPU.

Oggi però vogliamo provare a fare il punto sull'accelerazione video e analizzare quali benefici questo elemento potrà comportare all'utente finale nei prossimi periodi: se, come abbiamo osservato a diverse riprese, CUDA e in generale l'impiego della GPU per accelerare i processi ha trovato terreno fertile nel segmento professionale, stenta a decollare sul mercato puramente consumer.Il motivo principale è legato all'assenza di applicazioni che siano state sviluppate in modo da trarre pieno vantaggio dalla GPU: se si fa eccezione per l'ultima Creative Suite di Adobe, che ha ora raggiunto la versione 5, troviamo solo applicativi minori e sviluppati per scenari di impiego particolarmente verticali.Negli ultimi anni qualche passo in avanti è stato fatto, anche se con estrema cautela e conseguente estrema lentezza: nell'ultima versione del sistema operativo di casa Microsoft, Windows 7, la GPU viene impiegata per gestire gli effetti grafici dell'interfaccia, oltre a venire chiamata in causa da Windows Media Player per decodificare eventuali flussi video.

Sino ad ora ci siamo limitati a descrivere quello che è lo stato attuale dell'accelerazione video, le sue applicazioni e i suoi limiti. Ma quali prospettive di sviluppo si intravedono in un prossimo futuro? Andiamo avanti per parlarne meglio.Velocità. È a questa che Shinji Mikami, lo storico creatore di Resident Evil e conseguenzialmente dei survival horror moderni, ha guardato per prima quando ha deciso di creare Vanquish. Uno sparatutto con le coperture, quindi, con un rinnovato livello di velocità, in cui il giocatore deve prendere un numero di decisioni più alto rispetto al solito ma nello stesso lasso di tempo.La storia è raccontata con fare orientale, privilegiando soprattutto la spettacolarità e lasciando da parte il realismo: più sono folli, impensabili e spiazzanti i combattimenti, e maggiormente viene catturata l'attenzione dei giocatori, oltre che corroborare quella innata e irrefrenabile voglia di staccarsi, almeno per un attimo, dal quotidiano.

Le vicende di Vanquish ruotano intorno una nuova Guerra Fredda vista in chiave fantascientifica. Tutto ha origine quando Victor Zaitsev, che ha fondato il movimento ultra-nazionalista Ordine della Stella Russa, decide di attaccare con il suo esercito di robot una colonia spaziale americana e di impossessarsi della sua tecnologia di sfruttamento delle energie solari. I russi usano la colonia come arma di distruzione di massa e attaccano San Francisco. Il motivo che sta alla base della narrazione di Vanquish riguarda il ricorrere agli armamenti. Gli Stati Uniti, infatti, hanno avviato un programma di nuova generazione volto alla creazione e alla produzione di una nuova generazione di armi. Questo programma si chiama Darpa: fa parte del programma anche la tuta, che è protagonista visivo di Vanquish, di Sam Gideon, il personaggio controllato dal giocatore. Le nuove armi americane, però, come succede sempre anche nella realtà, attirano l'odio dei nemici degli Usa, e portano allo scoppio del conflitto.

I russi chiedono agli americani una resa incondizionata, minacciando di colpire anche New York. Il presidente degli Stati Uniti non cede ai ricatti e incarica il colonnello Robert Burns, veterano di tre conflitti e brutale combattente, di prendere il comando di una squadra d'assalto ultra-tecnologica con l'obiettivo di disarmare gli invasori e di riconquistare la colonia spaziale. Tutta la campagna di Vanquish si svolge all'interno della colonia spaziale, che offre una certa varietà nelle ambientazioni: si spara all'interno di stretti cunicoli, ma anche in grandi spazi aperti mentre sullo sfondo accadono eventi di grosse dimensioni, ma anche in una foresta e in un paesaggio notturno.Sam, quindi, si ritrova all'interno della squadra di Burns, ma i due non vanno sempre d'accordo. Ufficialmente Sam deve recuperare delle informazioni sfruttando la sua tuta da combattimento di ultima generazione, ma confidenzialmente il presidente e il segretario della difesa gli hanno chiesto di recuperare il dottore Francois Candide, l'uomo che ha creato la tecnologia per lo sfruttamento dell'energia solare che si trovava sulla colonia nel momento dell'attacco, e che sta alla base del potenziamento tecnologico delle abilità di Sam.

Oltre Burns e Gideon, l'altro personaggio che completa il quadro dei protagonisti è Elena Ivanova, agente russa che sta alla base di Darpa e che guida Sam e gli altri da remoto, via radio. La voce di Elena aggiornerà Sam mentre si trova sul campo di battaglia delle minacce a cui va incontro e gli dà suggerimenti su come proseguire. I giocatori sperimenteranno un livello di concitazione così alto, tuttavia, da trascurare spesso e volentieri la voce di Elena, che si rivelerà un semplice orpello rispetto al resto dell'azione.Samsung Galaxy S GT-I9000 è certamente uno dei prodotti di punta del colosso coreano in ambito smartphone e si posiziona al top anche della gamma dei terminali Android presenti sul mercato. Presentato a giugno sul mercato italiano ha riscosso parecchio successo anche grazie alle caratteristiche tecniche di rilievo, tra le quali spicca l'ampio display Super AMOLED da 4 pollici con risoluzione WVGA 800x480 pixel, che lo rende un perfetto compagno per la fruizione di contenuti multimediali. Avevamo sottolineato la bontà del terminale nel nostro primo contatto, che trovate anche a questo indirizzo su Hardware Upgrade e su canale di TVtech di YouTube.

Durante il nostro breve contatto con il terminale, un tempo talmente limitato da non permetterci di stilare una recensione completa, avevamo denotato quello che poi si è rilevato essere un problema cronico di questo terminale. Ci riferiamo al problema del 'lag' ossia del ritardo nel eseguire alcuni comandi (come l'apertura di una applicazione o il passaggio da un programma all'altro) accompagnato in molti casi dalla comparsa di una schermata nera per un tempo inferiore al secondo.Ci capita spesso di avere a che fare per le nostre recensioni con esemplari non definitivi dei terminali o comunque non destinati alla vendita (si tratta di una scelta dei produttori decisamente opinabile, ma al momento del lancio di un terminale il focus delle aziende è orientato ad avere il maggior numero possibile di pezzi a disposizione e alla stampa vengono spediti quegli esemplari che non possono essere destinati direttamente alla vendita) e avevamo attribuito la problematica a una versione hardware/software non del tutto ottimizzata.

Il problema, come è possibile vedere dall'alto numero di thread a riguardo che popolano i forum della rete, caratterizza invece anche i terminali che sono stati immessi sul mercato e che, quindi, hanno superato tutti i test di validazione e di qualità imposti da ogni produttore. Gli utenti lamentano ritardi nell'esecuzione dei comandi, apparizione di schermate nere, tutti aspetti negativi che non ci si aspetterebbe da un terminale top di gamma, per il quale è necessario spendere più di € 500.Negli ultimi due anni l'offerta di Reaserch In Motion si è orientata in modo spiccato verso l'utenza consumer, applicando i prodotti canoni diversi da quelli che hanno caratterizzato gli anni di crescita dell'azienda canadese nel settore aziendale e professionale. Dal primo Pearl in poi, RIM si è accorta che l'utenza privata era un segmento da esplorare con maggiore forza e i prodotti che sono seguiti, con apice il BlackBerry Storm, hanno saputo conquistare sempre di più gli utenti non professionali.In questo periodo l'attenzione al mondo aziendale non è diminuito, a testimonianza di ciò troviamo su tutti l'annuncio del BlackBerry Enterprise Server Express avvenuto a Barcellona, in occasione del Mobile World Congress. Il BES Express è stata una gradita sopresa dedicata in modo particolare alle piccole e medie imprese, in grado di gestire con la suite gratuita un numero sufficiente di terminali BlackBerry, senza doversi affidare alla costosa soluzione BES, dedicata alle grandi aziende, e senza dover per forza legarsi ai servizi BIS (BlackBerry Internet Service) forniti dagli operatori.

In questo panorama era venuto a mancare però un terminale evoluto dedicato al mondo dell'impresa, con il mitico BlackBerry Curve 8300 ormai troppo invecchiato e con il resto della gamma o troppo consumer o caratterizzato da un costo e un livello di finiture adatto ai manager, ma meno alla forza lavoro. BlackBerry Curve 3G si è presentato per colmare questa mancanza, con una filosofia chiara: porsi come successore del Curve 8300 e non come evoluzione del Curve 8900.Ieri pomeriggio si è finalmente alzato il sipario sui nuovi terminali Windows Phone, basati sul nuovo sistema operativo mobile di casa Microsoft. Con una presentazione in diretta in streaming dagli Stati Uniti, il CEO del colosso di Redmond, Steve Ballmer, ha presentato le nove cartucce che dal 21 ottobre Microsoft e i suoi partner si preparano a sparare. Quattro dei nuovi telefoni arriveranno da subito anche sul mercato italiano.

Tra i partner della prima ora troviamo le due compagnie coreane Samsung e LG, la taiwanese HTC (partner ormai storico) e anche la sorpresa statunitense Dell, che però sulle prime non vedremo nel nostro Paese. Quanto visto alla presentazione dei terminali è decisamente in linea con quanto annunciato e mostrato in occasione del lancio del sistema operativo, avvenuto al Mobile World Congress di Barcellona. Questa di per sé è già una notizia: dopo diverse release nelle quali ad annunci mirabolanti erano seguite uscite nella pratica ben inferiori, questa volta sembra che Microsoft abbia fatto seguire alle dichiarazioni anche tanta sostanza.'Always Delightful' e 'Wonderfully Mine' sono i due concetti su cui ha insistito Ballmer durante la sua presentazione: Microsoft ha puntato a mettere nelle mani dei consumatori terminali che diano la migliore esperienza d'uso in tutte le situazioni e la possibilità di avere tutto il proprio mondo alla portata di dito, in pochi click. Questa volta le parole di Ballmer sono sembrate finalmente coerenti con quanto annunciato mesi fa a Barcellona e hanno trovato un effettivo riscontro nella pratica nel primo contatto con il terminale.

In principio era Fermi, l'architettura sviluppata da NVIDIA capace di supportare le API DirectX 11 e destinata a portare una ventata di aria fresca sulla gamma prodotto della nota società Californiana. Utilizzata all'interno di GeForce GTX 480 e 470, la GPU nota con il nome in codice di GF100 è stata la prima della famiglai Fermi a venir resa disponibile sul mercato. In seguito, nel mese di Luglio, è stata la volta di GeForce GTX 460 soluzione sviluppata su GF104, prima declinazione di GF100. Nelle passate settimane ci siamo poi occupati di GF106 e della sua applicazione commerciale, sotto il nome di GeForce GTS 450. Oggi arriva la volta di NVIDIA GeForce GT 430, scheda video destinata alla fascia mainstream del mercato e sviluppata a partire da GF108.La soluzione di cui andremo a parlare nel corso di questo articolo si presenta come una proposta che troverà la sua principale applicazione in ambito OEM (Original equipment manufacturer): verrà di fatto impiegata su larga scala da molte aziende che si occupano di vendere PC, e nei mesi a venire sarà possibile vederla in azione sulle soluzioni dedicate alla fascia bassa del mercato. Meno del 10% di queste schede infatti, secondo i dati forniti da NVIDIA stessa, viene venduto come singola scheda video sugli scaffali della grande distribuzione o sugli e-tailer.


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